ANNO 14 n° 120
Est Moda in Rebus Viterbo ha il suo H&M ma resta ''provincialotta''
di Mr. Alpha
18/11/2016 - 02:01

di Mr. Alpha

Il gran giorno finalmente è arrivato ed in città non si parla d’altro. Almeno fino al prossimo venerdì, quando un altro colosso della globalizzazione aprirà le proprie porte al pubblico viterbese. Ma fino ad allora l’hot topic nella città dei Papi è l’arrivo di H&M.

Transenne, bodyguard, tappeto rosso, musica a tutto volume ed un gran buffet hanno accolto i primi visitatori dotati del prezioso ''accredito' per la pre-apertura. All’interno sorrisi e omaggi per tutti e la possibilità di scoprire in tranquillità ogni angolo dello store. E qui tra accessori, abiti all’ultimo grido e tutine da bambino ci si potrà sbizzarrire nello shopping più pazzo. Ce ne è per tutti i gusti: uomo, donna, adolescenti, bambini e persino neonati. Le collezioni di H&M non conoscono limiti.

Lo spazio espositivo è luminoso, spazioso ed arredato in chiave moderna. Proprio come tutti gli altri punti vendita della catena svedese. Ed è proprio questa la nota dolente. Per quanto ormai tutti (ma proprio tutti tutti) conoscano a menadito i punti vendita H&M, in città l’avvenimento è stato vissuto come una sorta di sbarco alieno. Ora va bene che Viterbo non sia proprio ''viva'' come Las Vegas, ma da qui a trasformare in evento dell’anno l’apertura di un negozio presente in altri 150 luoghi italiani, sinceramente sembra un po’ troppo. Mancava solamente una sorta di calendario dell’avvento e poi saremmo stati al completo. Ciò che invece non mancava affatto, e di cui avremmo fatto volentieri a meno, sono stati certi commenti provincialotti di alcuni invitati ascoltati durante la presentazione. Così come di certe domande inutili e qualunquistiche poste alla gentilissima responsabile della comunicazione che tentava di raccontare aneddoti e policy del marchio.

Ma si sa, sbagliando si impara. Magari alla prossima apertura di un colosso internazionale anche gli invitati avranno commenti più maturi da fare. Nel frattempo un applauso all’organizzazione e a chi ha investito portando lavoro, e una ventata di aria fresca, a Viterbo. Che non è poco di questi tempi.





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